Autostrada Broni-Mortara

Anno
2006
Titolo
Raccordo Autostradale A26/A4 con Autostrada Regionale Broni – Pavia – Mortara/Autostrada Regionale – Integrazione del sistema transpadano direttrici Broni – Pavia – Mortara - Progetto preliminare
Luogo
Provincia di Pavia e Vercelli
Committente
S.p.a. (Società Autostrada Broni – Mortara S.p.a.) - Proginvest srl

La mitigazione interessa circa 27 km dell’Autostrada Broni-Mortara. Il territorio interferito è caratterizzato da sette ambiti differenti, ognuno riconoscibile per identità geografica e peculiari elementi geomorfologici e di tipo storico colturale. La pianura pedocollinare dell’Oltrepò, la Valle Fluviale del Po e del Sesia, le conurbazioni di Pavia e Vercelli, la pianura irrigua tradizionale, i corpi idrici minori naturali e artificiali, definiscono gli ambiti di progetto e indirizzano gli obiettivi sia di carattere ambientale che ecologico e paesaggistico.

La sensibilità dei siti interferiti ha determinato la necessità di perseguire obiettivi diversi e la formulazione di aggregazione vegetazionali rispondenti a requisiti specifici: inserimento paesaggistico delle aree intercluse e residuali, dei caselli e delle aree di sosta, mascheramento e potenziamento della vegetazione in prossimità dei nuclei urbani, mascheramento e potenziamento della vegetazione in prossimità dei nuclei agricoli, ricongiunzioni rete vegetazionale e corridoi ecologici, recupero delle aree intercluse e residuali, protezioni di ambiti ad elevata sensibilità ambientale. Le combinazioni generate costituiscono aggregazioni vegetazionali specifiche con diverso valore ambientale, che sono rappresentate nei tipologici di progetto. La composizione botanica varia principalmente secondo due categorie di ambito: agroecosistemi tradizionali e pianura risicola.La vegetazione è scelta in base alle caratteristiche del suolo, alla vegetazione spontanea e a quella attesa. Si sono pianificate, in virtù della riconnessione del territorio interferito, 64 tipologici di mitigazione, 10 passaggi fauna e 16 diversi tipi di barriere acustiche.

I passaggi fauna sono stati analizzati secondo criteri diversi , tipologia di strada, caratteristiche della fauna del territorio irriguo, e aggregazioni vegetali tipiche delle cenosi contigue. L’obiettivo è conservare esempi rappresentativi di ogni ecosistema e comunità biotica presenti prima della deframmentazione e mantenere la diffusa permeabilità del territorio. Sono stati privilegiati i corsi d’acqua sia come elementi fondanti della rete ecologica, come direttrice principale delle localizzazioni, in particolare nei siti di maggiore rilevanza ambientale: la Valle del Ticino e nelle ZPS Risaie della Lomellina, nel territorio Oltrepo-Lomellina/Vercellese, in prossimità delle reti naturali del Sesia e del Po, intorno al reticolo irriguo.

L’utilizzo delle barriere fonoassorbenti sono state declinate in relazione all’inserimento paesaggistico, alternandole agli ambiti individuati nel territorio indagato. Le tipologie in alluminio, alluminio/ cristallo, cemento/ cristallo sono utilizzate in ambito della Pianura pedecollinare dell’Oltrepò, in legno e legno/cristallo nell’ambito della Valle fluviale del Po, in alluminio, cemento/cristallo nell’ambito delle conurbazioni, alluminio e alluminio/cristallo nella pianura irrigua tradizionale.